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updated: 6/10/13

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E QUI LE MIE ORIGINI...

Una professione è figlia dello studio e delle occasioni che si costruiscono. Ma anche della formazione culturale e delle esperienze vissute. Per questo mi pare giusto raccontare qui anche le mie "origini" professionali. Perchè credo che anche questo abbia un significato...

Le radio libere...

Nasco "giornalisticamente" nel 1975-76, con la prima radio libera della città, Radio Regione Trieste, che trasmetteva con apparecchiature militari dismesse (!). Studente liceale, mi occupavo di intrattenimento musicale e realizzavo le mie prime interviste.

Collaborai poi con varie radio locali, affinandomi nei settori culturali e della musica d'ascolto di qualità (rock, pop, folk, blues, old jazz...). Ricordo con affetto Radio Ombra, nei primi anni '80 uno degli ultimi baluardi triestini delle radio libere e della buona musica, prima dell'invasione della disco e degli spot a manetta.

Negli anni '80 fui poi spesso ospite di trasmissioni in varie radio locali, occupandomi di musica e cultura giovanile, con taglio "d'ascolto non tedioso". Passavo dal reggae agli chansonnier, dal r'n'blues alla etnica, dal rock anni '60 e '70 alla canzone d'autore, a quella napoletana (da Murolo in poi). Ma, dati i criteri commerciali allora imperanti, ero oramai posto sotto tutela del WWF...

 



Io, nel 1988...

 

 

Attore, e il cinema...

Già alle scuole medie mostrai inclinazione per la recitazione (evitate le battute, please...). Così alla fine del liceo, nel 1977, mi iscrissi a un corso di teatro, tenuto dal regista Rai Ugo Amodeo presso il Gruppo teatrale La Barcaccia, formazione amatoriale attraverso cui passarono i migliori nomi della Trieste di allora. Recitai per 1-2 stagioni, con discreti apprezzamenti. Ma non proseguii con il teatro.

Proseguii però per alcuni anni ad apparire come figurante in film girati a Trieste, di solito dalla tv austriaca e tedesca, ma anche in produzioni italiane. Tra queste posso vantare: l'interpretazione del comandante jugoslavo di un posto di confine nel dopoguerra, mentre -ubriaco- lascia passare una spia sovietica (non cito il film, per evitare sbertucciamenti...). E quella del poliziotto (purtroppo ripreso da lontano) che arresta l'omicida Kathleen Turner, in "Giulia e Giulia" di Peter Del Monte (Rai, 1987).

Ho poi all'attivo anche un "grande rifiuto". Fu quando, per coerenza, declinai un provino per il ruolo di un bagnino. Dissi che ero ingrassato e che un bagnino con la pancetta non era credibile. Fu solo quando andai a vedere il film che scoprii che era il bagnino che poi si appartava in uno spogliatoio per "fare sua" Ornella Muti... Il film era "La ragazza di Trieste" di Pasquale Festa Campanile (1982), con Ben Gazzara.

Memorabile anche la volta in cui passai mezza giornata per girare una scena dietro la porta mezza aperta di un finto commissariato; che però, all'uscita del film, risultò fuori inquadratura della cinepresa.

Parallelamente coltivavo la mia passione per il cinema dando una mano a un amico, che gestiva un circolo d'essai. Non ne ricavavo una lira, ma in cambio avevo l'ingresso gratuito in varie sale della città. Passavo così intere stagioni seppellendomi nei cinema a farmi una cultura, spaziando dai classici, alle retrospettive, ai nuovi autori.


Organizzatore di concerti e di spettacoli multimediali...
 
 

Nei primi anni '80 a Trieste mancavano spazi d'aggregazione e per la cultura giovanile. Ed erano assai carenti le politiche di settore degli enti locali.

Unico punto di riferimento continuativo era l'ex Ospedale Psichiatrico di Trieste che, gestito dai Servizi di salute mentale basagliani, offriva spazi e iniziative di aggregazione contro l'emarginazione, per la salute mentale e contro le tossicodipendenze.

In quell'ambito fiorirono allora molteplici attività culturali e di incontro, che vedevano protagonisti i giovani della città assieme ad operatori e utenti dei Servizi, di tutte le età.

Tra queste, nel 1983, nacque il Coordinamento musicale "Il posto delle fragole", con gruppi di base che difficilmente trovavano altri spazi ove operare.
Appassionato di musica e spettacoli, mi feci avanti e divenni l'organizzatore del Coordinamento e curandone l'ufficio stampa. Coinvolgendo anche altre realtà dell'ex Opp e della vicina Jugoslavia, organizzammo vari appuntamenti di taglio multimediale (con musica, teatro, cinema, video, pittura).

 

Uno dei principali obiettivi del Coordinamento era infatti quello di ottenere la riapertura e la gestione, assieme agli altri gruppi lì operanti, del teatro in disuso dell'ex Ospedale psichiatrico: chiuso per inagibilità alla fine degli anni '70, era stato adibito dall'Azienda Sanitaria a deposito di detersivi.
Le attività del Coordinamento servivano quindi anche a dimostrare cosa si sarebbe potuto fare con continuità per i giovani, disponendo di spazi sociali adeguati.
 

L'ex Opp - Trieste anni '80...

Ecco un video sulle iniziative all'ex OPP nella Trieste degli anni '80. Ruota attorno all'esperienza di Radio Fragola, operante anche oggi, ma mostra varie attività di allora. Le immagini dei concerti sono spesso quelle del Coordinamento musicale "Il posto delle fragole"...

(autore dei video in questa pagina il mitico Mauro "Mauretto" Felluga)


Il Coordinamento musicale "Il Posto delle fragole"...

Il Coordinamento riuniva vari gruppi di base, dai 18 ai 30 anni, dei più svariati generi alternativi: dal rock al progressive, dalla new wave e punk all'improvvisativa ed elettronica. Non professionisti, i gruppi spesso avevano vita breve: si scioglievano e ricomponevano, in una sorta di "palestra continua" (la cui qualità, a essere sinceri, non era sempre eccelsa...).

Ma l'allestimento di spettacoli assieme ad altre realtà (e anche ad assistiti) dell'ex Opp, della città e poi della vicina Jugoslavia, usando anche pittura, grafica, teatro e cinema, fu vincente: il Coordinamento divenne un punto di riferimento della Trieste giovanile, aggregando e uscendo con rilievo sugli organi d'informazione locali.

Bandiera del Coordinamento era la rivendicazione di spazi sociali e di nuove politiche per i giovani, per permettere loro di sperimentare ed esprimere forme d'arte e cultura, e non essere solo consumatori passivi di quelle prodotte dai professionisti.

Le idee e la credibilità del Coordinamento man mano si diffusero, guadagnandosi la simpatia e l'appoggio di fette di opinione pubblica, giornalisti e professionisti del settore
 


Un concerto del Coordinamento
 

In concerto con la Witz Orchestra...

Nelle inziative del Coordinamento, in sintonia con le sue rivendicazioni, iniziarono ad apparire a titolo gratuito anche musicisti professionisti. Tra questi, nel 1985 al blasonato Teatro Cristallo di Trieste, una stralunata Witz Orchestra (che di lì a poco sarebbe ascesa a notorietà nazionale con Enzo Iachetti, a "Drive In" e in altri programmi tv) che regalò uno show, da cui qui vediamo l'originale versione di "Mamma" di Beniamino Gigli, in versione disco 78 giri con la puntina che salta...

 

Il Coordinamento musicale, anni '80...

Il Coordinamento musicale "Il posto delle fragole" operò dal 1983 fino alla fine degli anni '80, suonando anche in regione, nel Nord Italia, in Slovenia e Croazia, in centri culturali giovanili e in strutture "ufficiali" di spettacolo.

Tutte le iniziative (fatta salva l'ospitalità gratuita all'ex Opp basagliano, e alcuni servizi a prezzo scontato praticati da amici) erano autofinanziate con gli incassi. E ogni attività era a titolo gratuito, salvo un parsimonioso rimborso spese vive: cose che fecero strabuzzare gli occhi a più di qualche organizzatore professionista di spettacoli, quasi incredulo che potessimo operare.

Sul finire degli anni '80 il contesto cambiò: scelte di vita diverse, necessità lavorative, di metter su famiglia, trasferimenti in altre città... e il Coordinamento musicale finì per sciogliersi. Però il teatro dell'ex Opp, sulla spinta delle proteste sollevate, fu avviato alla ristrutturazione e alla restituzione a fini culturali (anche se ci volle quasi un altro decennio, e la destinazione finale non fu quella sognata in origine, ma vabbè...).

Il miglior commento su quella lunga esperienza credo resti quello di Sandro Capuzzo, co-organizzatore del Coordinamento: "Vedi: alla fine potremo anche non ottenere nulla. Ma almeno quelli che avranno vissuto assieme questa storia ne conserveranno sempre un bellissimo ricordo". Ed era vero...

 

"Trieste Graffiti", anni dopo. E gran finale, con Gino D'Eliso...

Bilancio personale finale: sull'onda di quella esperienza di movimento mi candidai e fui eletto in Consiglio comunale a Trieste, e Sandro in quello provinciale, dove proseguimmo per un periodo il nostro impegno in contesti istituzionali.

Nel frattempo avevo imparato a organizzare spettacoli, a curare uffici stampa e la comunicazione su vari media. Tanto che mi fu proposto di entrare in una ditta per lavorare all'organizzazione di concerti. Ringraziai, ma declinai l'invito. Perchè mi sarebbe sì piaciuto restare nel giro musicale, ma come giornalista e addetto stampa. D
al 1990 iniziai così la professione giornalistica in forma esclusiva, ma finendo poi per occuparmi di altri settori.

Mi è però sempre rimasto in bocca il sapore di quella "Trieste Graffiti" anni '70-'80, con la voglia di riprenderla in mano. Magari organizzando qualcosa, o riconvertendomi al settore spettacoli, chissà...

So che quando riascolto musiche e registrazioni dell'epoca, e magari salta fuori qualche chicca insperata. Come questo video di Gino D'Eliso, poeta concittadino del Mitteleurock e anomala meteora delle scene nazionali, guest-star in un concerto del Coordinamento musicale "Il posto delle fragole".

"Noi: che sa-rà di noi? E nella cit-tà - che piano si muove - intorno a noi - sotto di noi?", cantava. "Noi: gli aerei che noi - più in alto del blu - noi già indoviniamo - gli aerei, ma noi - voliamo di più...", ripenso.

"Magari fosse Natale..." continuava... Ma che importa? Tanto "noi - voliamo di più...".

 
   
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